Argilla espansa: si usa per cactus e succulente?

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Quando si parla di piante grasse, di terriccio e di travasi non possiamo non citare l’argilla espansa. Si tratta di un materiale formato da vari tipi di argilla che, dopo essere sminuzzate ed impastate tra di loro, sono assemblate in sfere di diverse dimensioni molto leggere e porose.

Per quanto riguarda le succulente ed i cactus l’utilizzo dell’argilla espansa è molto controverso. Secondo alcune scuole di pensiero va usata per favorire il drenaggio del terreno. Questo materiale, proprio come accade per la perlite, è unito al terriccio con lo scopo di renderlo più drenante ed evitare in questo modo i ristagni d’acqua che tanto fanno male alle nostre cicciottelle. Inoltre, in molti utilizzano l’argilla espansa per riempire i sottovasi con lo scopo di sollevare le piante in essi contenuti.

La caratteristica principale dell’argilla espansa è la sua porosità che permette il drenaggio pur mantenendo una leggera umidità nel terreno. Questo accade perché il suo peso specifico è ridotto ma ha anche una elevata permeabilità. Se inseriremo questo materiane nell’acqua questa sarà assorbita e poi rilasciata molto lentamente. Proprio per questo motivo che l’argilla espansa evita i ristagni idrici. Chi è solito utilizzare l’argilla espansa per le piante grasse lo fa aggiungendola nei vasi.

Un’unica accortezza: bisogna mescolarla con cura in modo che tutti i granelli occupano l’intera superficie del contenitore per garantire il corretto scorrimento dell’acqua. In genere non viene invece usata in giardino. Infine può essere usata anche come pacciamante: questo significa che la si utilizza per ricoprire il terreno del vaso per impedire la crescita delle malerbe, mantenere l’umidità nel suolo, proteggere il terreno dall’erosione. In questo caso bisognerà posare uno strato di almeno 3-5 cm per evitare di spostare lo strato durante le annaffiature.

C’è poi un’altra scuola di pensiero fermamente contraria all’utilizzo di questo materiale per cactus e succulente per una questione di fisica dal momento che la “zona di saturazione” si troverà più vicino alle radici. Per zona di saturazione si intende quello strato di terra colmo d’acqua che si forma in fondo al vaso quando annaffiamo abbondantemente le piante. Con l’argilla espansa la pianta non potrà concentrarsi su foglie e fiori ma dovrà sviluppare nuove radici.

Per quanto mi riguarda io seguo la seconda scuola di pensiero e non uso l’argilla espansa ma solo perlite, pomice e lapillo vulcanico.

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