La Rebutia, il piccolo cactus dalle splendide fioriture

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Questa piccola Rebutia mi è stata data in omaggio a seguito di un ordine che feci su internet. Avevo ordinato online una echeveria setosa e non solo me ne erano state inviate tre, ma in omaggio ebbi anche questo piccolo cactus.

Il nome Rebutia deriva dal botanico francese Rebut ed è un cactus di piccole dimensioni di colore verde scuro e che cresce solitario. Si tratta di un cactus molto ricercato dagli amanti delle piante grasse, soprattutto per chi è alle prime armi dal momento che è molto semplice da coltivare.

Per quanto riguarda il suo aspetto estetico, la Rebutia presenta delle spine di colore ocra o rosato che, mano a mano che la pianta invecchia, assumono un colore che va dal marrone ruggine al bianco trasparente. Le spine sono rigide e lunghe.

Il cactus regala dei bellissimi fiori in primavera. I fiori circondano tutta la pianta, sono a forma di tromba e possono essere di colore rosso, arancio o viola scuro. La fioritura è molto abbondante e, secondo gli esperti di linguaggio floreale, i suoi fiori rappresentano la forza e la tenacia di superare le avversità.

Rebutia: informazioni generali sulla cura

Curare la Rebutia è molto semplice e, come detto, la pianta è adatta anche per chi si avvicina da poco al mondo dei cactus e delle succulente. Innanzitutto il cactus ha bisogno di molta luce ma è importante evitare i raggi diretti del sole soprattutto d’estate.

Nonostante sia un cactus molto resistente, è bene metterlo al riparo d’inverno, in casa o in serra fredda, quando le temperature scendono al di sotto dello zero. Per quanto riguarda le annaffiature, invece, bisogna bagnare il cactus quando il terreno è completamente asciutto: basta 1 volta alla settimana in primavera ed estate, una volta al mese in autunno. In inverno le annaffiature devono essere sospese.

La Rebutia non necessita di frequenti concimazioni, basta concimare una volta all’anno con concime liquido per piante grasse. Infine, ma non per ultimo, il terriccio deve essere molto drenante e composto, almeno per il 50%, da materiali inerti come pomice e lapillo.

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